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Gesù resta Gesù

“Andate e predicate: chi crederà e sarà battezzato...”.

E’ la risposta di sempre a chi afferma: “Cristo sì, chiesa no”.

Gesù non sarebbe arrivato a me senza chiesa. La chiesa ne ha conservato il ricordo e la presenza. I miei genitori, chiesa viva di Gesù, mi hanno trasmesso quel Gesù, che la chiesa vive da sempre.

La trasmissione di Gesù, può essere attuata da strumenti difettosi. Perfino Paolo, che andava dappertutto a parlare di Gesù, aveva un difetto di pronuncia, forse era balbuziente. Si sa che balbettando ripetiamo la grandezza di Dio.

Gesù incarica i suoi di predicare e di dare il battesimo: predicazione e sacramenti. Due compiti necessari per trasmettere Gesù. Queste due incombenze le indica a un gruppo, ossia a una struttura. Matteo parla della sua “chiesa”, e Giovanni delle sue pecore e dei suoi agnelli.

Attraverso questi canali Gesù è arrivato a noi, e ci sta salvando.

Che la struttura, pur necessaria, attraverso i tempi, abbia cambiato stile, è ovvio.

 Che dentro la struttura, nella storia e nel presente, si infiltrino modalità mondane, è lapalissiano.  Che queste modalità deturpino la chiesa, fino a ridurla alla stregua delle potenze terrene, con tutte le storture di ambizione, di finanza deviata, di crudeltà, è altrettanto costatabile. Ma purtroppo, che i superficiali e i furbi pretendano di buttar via il bambino assieme con l’acqua sporca, è visibile e costatabile.

Gesù, anche sporco e sanguinante, resta sempre il nostro Gesù che salva, e che questa chiesa peccatrice trasmette.

GCM 25.01.11, pubblicato 18.03.11