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Fede e religione

Gesù fu combattuto e soppresso dai religiosi, che gestivano la vita religiosa del popolo.

Essendo diventati un potere, i religiosi di allora necessariamente si alleavano al potere politico per aumentare la loro forza: contro Gesù, perciò, si avventavano sacerdoti, scribi ed erodiani. Le istituzioni civili e religiose contro la fede.

Non è vero che soltanto la religione di allora agì contro Gesù. Dove si instaura un potere religioso, nel buddismo o nell’Islam, Gesù e il suo Vangelo non possono essere sopportati.

Paolo, profondamente anzi accanitamente religioso, combatté Gesù nei cristiani, proprio per il suo fervore religioso. Ebbene, lui si scusava se qualche volta aveva compiuto il rito (religioso) del battesimo. Si dichiarava  autorizzato piuttosto a parlare, a evangelizzare, proprio lui con difetti di pronuncia.

Quando i cristiani furono esclusi dalla religione ebraica, della quale si servivano per esprimere la loro fede, allora ricorsero a una nuova forma di religione, che dipendeva in gran parte dalla religione ebraica e in piccola parte dalle religioni pagane. La fede penetra le religioni per salvarle, come Cristo penetra tra gli uomini e le donne, per salvarli.

Però con l’andare del tempo, la religione, che era al servizio della fede, ridusse la fede al servizio della religione, divenendone una parte, insieme con l’etica e con la liturgia, queste due coltivate più vistosamente della fede, con il pericolo (come anche oggi sta avvenendo) di soffocare la fede.

Perfino nell’Eucarestia della Messa, i riti sono più importanti della fede. Perciò il fenomeno delle richieste, più o meno lefevriane, della Messa (rito!) di Pio V.

Perpetui tentativi di soffocare Gesù da parte delle esigenze “religiose”.

GCM 31.01.11, pubblicato 08.05.11