HOME

Home > Chiesa UMANA > Articoli 2011 > Criticare e agire

Criticare e agire

Gesù era semplice, non ingenuo. La sua semplicità gli rendeva agevole il contatto con il Padre e con i puri di cuore. La sua non ingenuità, lo rendeva critico verso i potenti e i “giusti”.

Eppure la sua critica non era come una certa critica odierna verso le persone che annunciano il Vangelo. Alla gente Gesù diceva: “Fate ciò che dicono, non imitate ciò che fanno!”.

Oggi, a cominciare dai giornali e da chi crede di essere cattolico, si rifiuta la verità, perché chi la dice non è perfetto, o erra ed ha errato. Questa critica, a ben riflettere, è sempre superficiale, per quanto calore ci metta il Savonarola in sedicesimo dei nostri giorni. E’ superficiale principalmente perché non sa distinguere il bambino dall’acqua sporca, ed è lanciata da chi non conosce il Vangelo, unico termine di confronto per chi cerca la verità che ci giunge da Dio.

Eppure le parole e il comportamento di Gesù, unico quadro di riferimento per il credente che è deciso a salvarsi dalla menzogna e dal conseguente oscuramento, sono sempre presenti a interpellarci.

Gesù non lesinò critiche  a scribi e farisei, eppure a dodici anni, perdette il senso del tempo, restando con loro ad ascoltare e interrogare, per tre giorni.

Anche sotto quest’aspetto, solo i puri di cuore scorgono Dio, anche al di sotto dei cenci di un modesto e incerto annunciatore. Gesù aveva mandato a predicare i suoi discepoli, Giuda compreso, sebbene essi non avessero ancora conosciuto tutto lo spessore del loro Maestro. La verità si apprende facendola, non fermandosi sui palchi della critica. Ogni verità: dall’imparare la falegnameria o l’idraulica, all’annuncio del regno di Dio.

GCM 26.09.10, pubblicato 05.01.11