HOME

Home > Chiesa UMANA > Articoli 2011 > Assimilare Gesù Risorto

Assimilare Gesù Risorto

L’assimilazione della realtà del Risorto, richiede tempo e costanza.

La mera notizia di Cristo Risorto occupa cinque secondi, come ogni notizia di un giornale radio. Il coinvolgimento invece si attua attrraverso un lento e lungo procedimento, che richiede tutta la pazienza del crdente e anche quella... dello Spirito Santo.

Le Scritture ci aiutano a intuire questa modalità per l’assimilazione del Risorto nella nostra persona, fino a farci vivere da risorti.

A ridosso del “fenomeno” risurrezione di Gesù, troviamo pianto, incredulità, meraviglia, gioia. Comportamenti che, lentamente, passano da sgomento a gioia e tripudio. Però, anche nella liturgia cattolica, per una intera settimana si insiste sull’annuncio di Gesù Risorto.

Nel Vangelo di Giovanni è annotato l’episodio di Tommaso, il quale dopo otto giorni è ancora infedele (così lo definisce Gesù stesso).Tommaso è il discepolo coraggioso e un po’ supponente. Lui infatti, mentre i colleghi sono tappati in casa “per paura dei giudei”, è a zonzo, fuori, all’aperto. Lui è quell’apostolo che prima cerca di dissuadere Gesù dal recarsi presso Lazzaro morto, per evitare al Maestro di mettersi nei guai, poi, vista la testarda decisione di Gesù, incita gli altri: “Andiamo anche noi a morire con lui”.

Coraggioso, supponente e scettico, anzi “incredulo” come lo definisce Gesù.

Però, quando Gesù cede alle richieste di Tommaso e si fa toccare, allora questi travalica la semplice costatazione, e attraversa la soglia della fede piena in Gesù:”Signore mio, e Dio mio!”.

Era uno scettico, oppure era uno che si tratteneva, perché la gioia di sapere il Maestro Risorto era troppo intensa, troppo esplosiva?

Comunque il punto di svolta fu per lui, ed è per noi, l’incontro con Gesù.

GCM 01.04.11, pubblicato 07.10.11