Il peso
In un discorso riportato dagli Atti degli Apostoli,
si esorta a non tentare Dio, imponendo inutili pesi sulle spalle dei
credenti. Uno dei pesi era la circoncisione, che i cristiani
giudaizzanti pretendevano di imporre ai cristiani provenienti dai
popoli pagani.
Opprimendo il fedele, si tenta Dio. Quindi
l’oppressione dei credenti non è soltanto una offesa recata ai
credenti, ma anche un’offesa recata a Dio.
Dio ha liberato
l’uomo e la sua religione, attraverso la libertà prodotta da Gesù e
dalla sua parola. Chi tenta di restringere questa libertà, si oppone a
Colui che l’ha prodotta.
Gesù ha liberato noi, sua Chiesa, non
soltanto dall’obbligo della circoncisione, ma da molte osservanze
inutili, sia liturgiche che morali.
Poi nel cristianesimo sono
entrate infinite prescrizioni, che imbrigliano e logorano. Precetti
inventati dagli uomini, che spesso contraddicono le indicazioni di Dio:
così diceva Gesù ai farisei e agli scribi.
Ecco addensarsi nella
“Chiesa di Gesù” cumuli di leggi, di punizioni, di riti e di
scomuniche. Tutta questa congerie favorisce il Vangelo e la vita nello
Spirito?
E’ ben vero che spesso il confine tra libertà e licenza
si presenta labile, però è anche vero che molte leggi, disciplinari o
liturgiche, non hanno nulla a che vedere con la salvezza e con la
libertà, che Gesù continua a donarci.
L’imposizione di leggi
pesanti, che i legislatori non toccano con un dito, rende meno gioioso
il percorso delle persone, alle quali è destinata la “gioia piena”.
Le leggi pesanti sono quelle che non seguono la sensibilità dello Spirito di Gesù, ma si adeguano allo spirito del mondo.
GCM 18.05.06
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