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Luogo sacro 3

    L’apice dell’evoluzione del luogo sacro è realizzato da Gesù. Il luogo sacro materiale è superato dal luogo santo spirituale: il cuore dell’uomo e della comunità.

Purtroppo a poco a poco si inizia una involuzione, che non è più terminata.

I cristiani primitivi non avevano templi. Si radunavano presso le case, che a volta a volta venivano indicate (titulus). Poi queste case divennero luoghi stabili dei diversi raduni.

Nel secondo secolo si trovano i possedimenti della comunità cristiana. E poi nel terzo secolo e definitivamente nel quarto secolo, dopo la svolta costantiniana esplode l’architettura cristiana, il luogo sacro.

E’ un ritorno favorito principalmente dal fatto che il Cristianesimo era divenuto religione di Stato. Proprio il connubio tra Stato e Chiesa genera l’incremento dell’edificio sacro, che sostituisce il tempio pagano, una volta religione di Stato.

La Chiesa statizzata sente la necessità di un luogo sacro, ossia di ritornare a prima della grande rivoluzione di Gesù: è involuzione.

Da questa involuzione non si è più liberata. Anche dopo la riforma incominciata nel Concilio Vaticano Secondo, che privilegia la chiesa come luogo di raduno dell’assemblea, l’edificio è considerato luogo sacro, che si apparta dal resto del territorio. La sacralità ritorna ovunque: ordine sacro, consacrazione, ecc.

Eppure il mondo è di Dio, Gesù risorto è in tutta la terra. E resta ancora una conflittualità latente: è il luogo che favorisce l’Eucarestia, o è l’Eucarestia che fa la Chiesa?

Tutto il mondo è di Dio. Chiesa, sagrato, piazza, vie e case. Non sacri, ma divini, santi. Per il cristiano nessun luogo è profano, e perciò nessun luogo è sacro.             

GCM 07.10.05