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Luogo sacro 2

Con Gesù si giunge all’apice e allo sconfinamento del luogo sacro.

Le comunità cristiane si davano convegno nelle case.

Poi ecco Costantino e nel quarto secolo disgraziatamente il cristianesimo diventa “religione di stato”. Non fede di credenti, ma religione di stato.

Si costruiscono chiese ovunque. S.Agostino parla di concorrenza tra i templi dei pagani e gli edifici dei cristiani. La religione di stato soffre un’involuzione. Non più il mondo casa di Dio, come voleva Gesù e come riscopre S.Francesco, ma piccoli e grandi luoghi circoscritti, dove i cristiani si radunano. Ivi si leggono i testi sacri e si celebra l’eucarestia.

Vangelo ed Eucarestia dovrebbero caratterizzare l’ecclesia, cioè il raduno; invece lentamente l’ecclesia, la chiesa, si arrampica sui muri di un edificio.

La fede, che si serve di una religione, si scorda di essere fede per esprimersi nelle sontuosità religiose delle basiliche.

E’ un male? No, ma è un’involuzione, che, se non interpretata correttamente, induce in sviste madornali.

Dio si serve anche dei luoghi sacri per richiamare i suoi figli. Anche il luogo sacro, cioè consacrato dagli uomini, sorge all’interno dell’immenso perimetro della “casa di Dio”. Ma non esaurisce la presenza di Dio.

L’Eucarestia si può fare ovunque c’è un uomo di fede. Luoghi privilegiati favoriscono il raccoglimento, il canto comune, l’inno, la preghiera. Non è il luogo che offre onore alla preghiera, ma è la preghiera che nobilita il luogo. Altrimenti le pietre sarebbero più preziose del cuore.

GCM 29.07.05