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Stupore

La letteratura cristiana fin dall’inizio della dichiarazione ufficiale conciliare di Maria Madre di Dio, Mater Dei, Theotoros, si è meravigliata per questa impensabile realtà: una donna che genera Dio.

L’inno del breviario indica che Maria divenne Madre di Dio, “nello stupore di tutto il creato”. E Dante si esalta nel chiamare Maria “Figlia del tuo Figlio”.

Nel ventre di Maria si racchiuse il Creatore del mondo. E’ un mistero impensabile e che sgomenta: esso spacca tutte le nostre categorie mentali.

Eppure ogni giorno in me avviene una realtà impensabile, e forse ancor più meravigliosa,  perché la mia indegnità non può paragonarsi con la bellezza e la dignità di Maria! Difatti in me si chiude il Creatore del mondo, mi penetra, perché è mio cibo. E io non me ne meraviglio.

S: Filippo Neri, faceva seguire da due chierichetti con i candelieri la persone che, appena comunicate, uscivano di chiesa.

Forse la mia superficialità non s’accorge di aver ricevuto il Creatore del mondo! Non so esplodere di gioia e di orgoglio. Non m’accorgo che in quella situazione il Magnificat deve essere il mio cantico. Perché cose grandi sta facendo in me l’Onnipotente, e santa è la sua persona.

In quel momento è esaltato l’umile, è ricolmato di beni. E io non me ne accorgo!

Quanti ringraziamenti omessi! Quanta sublimità dimenticata!

Non mi interessa se so pregare, mi interessa la coscienza dell’evento straordinario. Lo stupore della natura, si rinnova ogni giorno attorno a me!

GCM 08.11.10, Pubblicato 02.01.11