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Idolatria e fede

“Io ho la mia fede, io credo a modo mio, io sono fedele ai miei principi”.

Sono affermazioni abbastanza usuali. Vorrebbero dire che i credenti non sono solamente quelli che credono al Dio di Gesù, ma tutti coloro che perseguono una qualche idea “spirituale”.

Forse è il concetto di fede, che deve essere chiarito.

La fede è una risposta, un fidarci di chi si propone come credibile. La fede viene dopo. Prima ci deve essere uno che si propone, e di fronte al quale io non posso valutare la “mia” fede, ossia il rispondere a me stesso, ma la fede in lui.

In tutta la storia della salvezza Dio si è proposto fin dall’inizio.

Crea il mondo, proponendosi alla realtà creata. Produce Adamo nel suo “esserci”, si propone ad Abramo e a Mosè, si propone attraverso i profeti, si propone manifestandosi in Gesù.

La risposta data alle proposte di Gesù, è la nostra fede. La nostra fede è lui!

Non possiamo dire se abbiamo poca o molta fede. La fede è lui, di cui ci fidiamo, al quale ci affidiamo. Lui è sempre una fede immensa. Lui è fedele, e la nostra piccola fede è accettare la sua fedeltà.

La fede cristiana, pur attraversando la nostra persona, è semplicemente Gesù.

Esaminarci sulla nostra fede (granello di senape) è inutile, se non ci esaminiamo sulla fede di Gesù, su come aderiamo alla fedeltà della sue parole e della sua persona. Le nostre idee possono condurci all’idolatria di noi stessi. Ma guardando lui, siamo salvi.

GCM 02.11.10, pubblicato 17.01.11