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Rigorosamente proibito

Il novanta per cento delle trasmissioni radiofoniche e televisive, per il Natale hanno consacrato, sì e no, un ricordo a Gesù Bambino.

Di rigore sono stati: regali, mangiari, vacanze. Con lunghe disquisizioni sui prezzi, la qualità, le scorpacciate. Gesù escluso, rigorosamente proibito, per non infastidire con la sua povertà, il ricco Babbo Natale, che sempre più assomiglia allo Zio Sam.

Il Natale nasce con Gesù, e sta morendo con Babbo Natale, ipertrofico e grassoccio.

Il nostro Gesù rigorosamente proibito, e fatto rispuntare, solo indirettamente, dal ricordo di riti sacri, che possono fare spettacolo (ormai triste spettacolo sorpassato).

Gesù non c’è. E la gioia natalizia deve ricorrere al panettone e ai regali.

Il più bel regalo del mondo è Gesù. Un regalo sempre disponibile. Basta invocarlo o riceverlo nell’Eucarestia, ed egli è qui.
Gesù è regalo, è dono. Per averlo non si paga nulla, tranne l’affetto e la preghiera. Ma, per la mentalità consumistica, ciò che non è monetizzabile, non ha valore. La gratuità non è appannaggio dei furbi. E noi ci stimiamo molto furbi. Furbi tanto da perdere la felicità dei cieli.

Gesù, rigorosamente dimenticato. Forse a ricordare un vero dono, gratuito, ci si sente rimproverati. Noi non sappiamo donare; perciò siamo infastiditi davanti a chi dona liberamente, liberalmente, da Dio!

Gesù trascurato, perché troppo vicino. Da bravi consumisti preferiamo la gita in Palestina, anziché una semplice uscita di casa e, dopo cento metri, entrare in Chiesa, davanti all’Eucarestia.

GCM 28.12.08