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Nuova misericordia

Briege Mc Kenna, la suora nota per il suo mistero di guarigioni, annota nel libro pubblicato da lei, che la guarigione si realizza, anche quando prega per telefono, con la persona che desidera guarire. E’ un fatto. Esso conferma la padronanza di Dio sull’universo che è suo, perché creato da lui, ed è anche una conferma della possibilità di guarigioni a distanza come è attuato dalla naturopatia.

E’ noto, da esperienze scientifiche, che un ammalato circondato dalla preghiere a distanza, guarisce più facilmente di un altro, affetto dalla sua stessa malattia nello stesso grado.

Mi pare lecito partire da questi dati, per ipotizzare la possibilità di assolvere con il sacramento della riconciliazione anche tramite telefonata. La presente disciplina sacramentaria cattolica non lo considera né lo permette, eppure potrebbe diventare una possibilità in più per malati e per anziani, considerata anche la scarsità di clero in molte regioni cristiane.

Probabilmente questa nuova forme di assoluzione nobiliterebbe l’uso del telefono, e anche dello  skype, della chat e dell’e-mail, e, senz’altro, inciderebbe sulla frequenza al sacramento della riconciliazione. Forse anche il fatto di non essere osservato, aiuterebbe il penitente ad avere meno vergogna.

Evidentemente il “confessore” dovrebbe riconoscere il “penitente”, per evitare altre interferenze e per essere sicuro della segretezza della telefonata.

L’ipotesi di ricevere l’assoluzione tramite telefonata, con video o no, sembra oggi strana e avveniristica, però non conosciamo ciò che il futuro ci possa riserbare.

Forse il telefono o altri mezzi di comunicazione, oltre a essere potenti esempi dell’onnipotenza creatrice di Dio, potrebbero diventare anche strumenti della sua misericordia.

GCM 29.09.09