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Non so pregare

C’è una preghiera, la più universale, che attraversa tutta l’umanità: la preghiera di chi non sa pregare.

Il Vangelo ci parla di questa preghiera rivolta a Gesù: “Signore, insegnaci a pregare!”. E’ una richiesta a Dio, perciò è preghiera genuina.

La preghiera autentica di chi non sa pregare. “Signore, non so pregarti, scusami!”. “Signore, desidero pregare, ma non so come si faccia!”. E’ una preghiera autentica, perché è sincera a umile.

Questa preghiera è nel cuore di tutti, dell’ateo e del credente. E Dio sa interpretare questa preghiera, che viene dalle viscere, dalle entragne del vivere, soprattutto quando il vivere è disperato.

“Ho udito il grido del mio popolo” dice Dio a Mosè. Il popolo aveva bisogno di libertà e Dio sentiva rivolto a sé questo bisogno.

Il disperato, che non sa più pregare, e si rivolge alla rivoltella, o allo sballo che è una versione della rivoltella. E Dio sa leggere nella disperazione umana, la violenza di una invocazione.

Il mondo è pieno di questa preghiera di chi non sa pregare, di chi non ha mai pregato, di chi ha smesso di pregare.

Ma anche chi prega, Paolo così avverte i Romani, non sa veramente che cosa chiedere, e lo Spirito dentro di lui esprime al Padre la preghiera adeguata.

Esiste un’offerta dell’universo, come dice T. de Chardin. L’universo esprime la gloria di Dio, perciò è in continuo atteggiamento di lode, ossia della preghiera più raffinata.

Quante volte noi stessi non sappiamo pregare, e ci affliggiamo per la nostra insensibilità. Questo nostro affliggerci è l’unica preghiera che ci esce dal cuore, ed è un’azione dello Spirito Santo.

GCM 18.08.09