Il miracoloI miracoli di Gesù e i miracoli dei santi. Noi siamo assuefatti a parlare di “miracoli”, mentre sono dei segni della presenza misericordiosa di Dio. Corre una differenza tra i segni, che Dio concede dopo l’intercessione dei santi, e ciò che Gesù compie. Ingrediente necessario perché si attuino grazie all’intervento di Dio, o tramite Gesù, o dopo l’intercessione del santo, è evidentemente la fede. Senza fede è chiuso il passaggio della grazia. Anche la fede come un seme di senapa, è già un passaggio aperto. La differenza tra segno di Gesù e segno dei santi, non sta nella fede di chi chiede, ma nella persona di chi è richiesto di intervenire. Il santo intercede con fede, per colui che con fede si è rivolto a lui. Gesù opera con autorità propria, perché egli è certo che, come uomo, è sempre ascoltato dal Padre (vedi risurrezione di Lazzaro) e come Dio egli opera di proprio (Io te lo dico: guarisci). Il santo ha fede, Gesù ha autorità. Quegli prega, questo ascolta e concede. Rivolgersi al santo è coinvolgere un amico. Rivolgersi a Gesù è interpellare Dio. Sono due strade efficaci, eppure Gesù è “immediato”. Il miracolo chiesto alla Madonna o ai santi, avviene tramite la loro intercessione. Quello chiesto a Gesù, è arrivare direttamente al plenipotenziario di Dio, al Mediatore autorevole tra Dio e l’uomo. Tutto deriva dalla grazia onnipotente di Dio. Eppure anche la simpatia per un fratello santo, può aiutare e stimolare la confidenza nel chiedere, perché ci si sente appoggiati da una persona a noi simpatica. GCM 01.09.08
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