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Full immersion

Qualche persona si concede alla Messa, per qualche tempo e senza partecipazione. Resta lì, ma non è lì. Si presta a un rito, senza parteciparvi.

Per me, e per le persone che con me vivono quotidianamente la Messa, questa è il luogo e il tempo di una full immersion, totale immersione in Gesù.

Il Vangelo letto e assunto è un pieno contatto con Gesù. L’Eucarestia è una totale assunzione di Gesù, per esprimere adeguatamente la nostra riconoscenza al Padre. Perciò la Messa è il mare Gesù, che si offre al nostro tuffo, alla nostra piena immersione, per uscirne imbevuti di Gesù, e, trasformati il lui, conoscere il Padre.  S. Ignazio: la conoscenza del Padre è Gesù.

“Nessuno ha mai visto Dio, il Figlio che è nel seno del Padre, lui ce l’ha narrato”: troviamo scritto nel Vangelo di Giovanni. Infatti nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo svela.

Noi, nella Messa, facciamo un tuffo in Gesù, per uscirne impregnati.

L’immagine del Battesimo è chiaramente indicata dall’arte dei tintori. Il verbo “bapto” era usato per l’immersione di un panno nella tinta colorante, e l’estrarlo impregnato del nuovo colore.

Il “battesimo” è trasformazione dall’uomo vecchio all’uomo nuovo. La Messa è un rinnovare l’immersione battesimale. Impregnarci di Gesù, della sua parola, del suo corpo e del suo sangue, e, ogni volta, uscirne trasformati e riformati.
Come incute tristezza l’accorgerci che talvolta ci siamo prestati alla Messa, anziché immergerci in essa.

GCM 19.01.09