HOME

Home > Chiesa SACRAMENTI > Articoli 2007 > Matrimonio trinitario

Matrimonio trinitario

“Paolo e Francesca desiderano la Sua partecipazione alla preghiera comunitaria, che si compirà il giorno 20 Novembre, presso la chiesa di S. Eustorgio, dove essi inizieranno a vivere il sacramento trinitario del matrimonio”.

Questo potrebbe essere il fac-simile (scandalizzante per il buon senso borghese non credente) di un invito a presenziare seriamente a un matrimonio, che comunicano due credenti in Gesù.

Di fatto il matrimonio può essere interpretato in numerose maniere.

C’è il matrimonio laico: esso è considerato una catena; tant’è vero che un matrimonio corredato fin dall’inizio della possibilità del divorzio, che è appunto rompere le catene. La rottura delle catene è dettata da quella frase farisaica: “è cessato l’amore!”, cioè il matrimonio non ci regala più soddisfazione emotiva.

C’è il matrimonio laico-religioso: esso sottolinea la presenza dei doveri. Dovere di continuità, di fedeltà, di sopportazione. È il matrimonio, omosessuale o bisessuale, che si regge soprattutto sulla volontà dei due. Sul loro senso di onore e di reciproca accettazione.

C’è il matrimonio trinitario: esso è proprio del cristiano, il quale sa che ogni azione vissuta con Gesù, è un’azione trinitaria. La fede infatti ci immette nella vita di Gesù, mentre Gesù è sempre tuffato nella vita trinitaria. In questo matrimonio si riassumono i valori del sentimento e della volontà, che vengono vissuti non meramente come risultati della natura umana, ma, anche e soprattutto, come regali dello Spirito Santo.

Essendo regali di  Dio, sono  Dio stesso.

Infatti  Dio, quando dona, non ricorre a una specie di riserva delle grazie dalla quale pescare.  Dio è “semplice” e quando dona, dona sempre se stesso, come egli è, ossia Trinità. L’amore eterno che unisce  le tre Persone, scende da Lui e si comunica ai due credenti, per informare la loro unione.

GCM  12.07.07