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Messa e speranza 2

La Messa riveste una funzione sociale, la Messa, questo atto tra i più semplici che noi, Chiesa, compiamo. Semplici: la semplicità dell’ascolto, del canto, della rievocazione, del banchetto.

In qualche modo i liturgisti lo hanno voluto complicare, rendendolo spesso un cumulo di riti. E anche i teologi lo vogliono appesantire, trasformandolo in mero sacrificio: sacrificio di Gesù e sacrificio di chi partecipa.

La messa è semplice incontro, corredato da onnipotenza trasformatrice e d’amore.

Ogni mattina ci meravigliamo come sotto una semplice parola Cristo si rende presente anche in forma sacramentale. Lo Spirito Santo ci accompagna e ci assorbe nel grembo amoroso del Padre.

Godere la messa! Divertirci nella messa, con quel Gesù che è venuto a “giocare” tra i figli dell’uomo.

Incontro con il Padre, in Gesù e nello Spirito Santo, e incontro tra di noi. E’ un incontro di società, al completo: la Trinità e gli uomini radunati. E’ il più grande atto sociale, che include e la presenza di uomini e la presenza della Trinità.

Esserci è già un onore. Essere attivi è godere di incontri plurimi e salvifici. Nella messa i cristiani si incontrano. Non nelle associazioni parrocchiali di gruppo o nelle assemblee oceaniche di Piazza S.Pietro. Ma nell’Eucarestia si incontrano i cristiani. In qualunque Eucarestia. L’Eucarestia del Papa include lo stesso valore della Messa in una cappellina di montagna, presenti un prete, una nonna e un nipotino.

L’Eucarestia fa la Chiesa, non la Parrocchia. E noi chiesa facciamo l’Eucarestia.

GCM 27.06.05