HOME

Home > Chiesa SACRAMENTI > Articoli 2005 > Messa e speranza 1

Messa e speranza 1

Mi alzo da letto proteso all’Eucaristia. Tra poco farò Messa.

Io ho un desiderio continuo di salvezza. Non essere abbandonato nella vita senza un appiglio sicuro, che conforta e suscita speranza: Dio in Gesù è quest’unico solido appiglio.

Corrispondente al mio bisogno di salvezza, vibra il desiderio di salvare in Gesù: questo è il suo compito divino. Ed ecco l’incontro tra due poli, che si attirano e s’incontrano: la messa quotidiana, il grande dono del Padre, dove aleggia e agisce lo Spirito Santo.

La Messa è felicità sia per il Padre, che ama e vuol salvare, sia per noi assetati di salvezza e di speranza.

Il Vangelo e l’Eucaristia sono un dono. Il Vangelo non impone obblighi, ma è una delle espressioni dell’amore di Dio, che largisce salvezza e speranza.

Speranza! Nella vita che si srotola nel tempo, in questo tempo che ha un futuro nascosto, la salvezza si articola e si fonde con la speranza. Sperare è essere salvi. La disperazione (comunque si mostri: nel divertimento, nel terrorismo, nella sete di denaro, nel suicidio, ecc...) è il chiaro esito della nostra non salvezza.

Gesù ci fa sperare. I giovani nutrono la speranza di un domani: carriera, sport, matrimonio... Poi anche per loro capita il rovescio o, comunque, la vecchiaia. Qui la speranza si allarga, passando dal domani al dopodomani, illuminato da Gesù.

La speranza dell’eterno conforto, sorpassa di molto la speranziella di una carriera, di un conto in banca o di una lauta pensione.

Il dono della Messa, dove la felicità di Dio e la nostra si abbracciano.

GCM 27.06.05