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Gioia 1

La felicità ci attira e ci attende. Intanto possiamo godere la pace, e anticipare una parte della felicità, attraverso la gioia.

“Voi mi rivedrete, e gioirà il vostro cuore e la vostra gioia nessuno ve la può togliere”.

Pace, beatitudine, gioia: sono a nostra disposizione, alla semplice condizione che noi “vediamo” Gesù. Gioia sicura, perché nessuno ce la può togliere: nessuno infatti ci può togliere Gesù, il Risorto.

Gesù, il Risorto, è la nostra gioia. E, se osserviamo bene, è la nostra unica gioia. Di lui e del suo amore siamo più sicuri che non dell’amore della creatura a noi più cara. Questa creatura è un’ombra provvidenziale dell’amore di Dio, un’eco melodiosa del suo cuore. Ma lui è di più, infinitamente di più, anche perché lui è eterno, e Gesù è Risorto per mai più morire, mentre la creatura più cara al nostro cuore è mortale, se già non è morta.

Eppure la gioia che ci viene dalla creatura più cara, non è discosta dalla gioia di Gesù, ma ne è una componente, purché noi accettiamo di viverla come componente, nella serenità e nell’intensità.

E’ gioia perenne, come dice Gesù nel Vangelo di Giovanni. Gioia perenne quella di Gesù, perciò gioia perenne la gioia che si innesta in quella di Gesù. Anche per questo motivo il vero matrimonio cristiano è indissolubile.

Infatti la gioia che ci viene dalla persona più cara, è la gioia dei coniugi. Essa si fonda sul sacramento del matrimonio: il sacramento del matrimonio è una modulazione sacramentale dell’Eucaristia, e l’Eucaristia è presenza stabile di Gesù nel mondo.

GCM 04.09.05