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Trampolino

"Tu guardi soltanto al passato, mentre io guardo solamente avanti!" è il rimprovero ripetuto dai giovani ai genitori.
     Si nota, in questa frase, un evidente squilibrio: ancorarsi al passato o disprezzare il passato.

Questi sono atteggiamenti personali e soggettivi. Infatti il passato non viene cancellato né sacralizzato: esso semplicemente è oppure fu.
     Il passato ha la funzione di reggere il presente e anche di instradarlo. È da notare che quelle persone adulte, ammalate di almeno una quota di autismo, quando entrano in una situazione nuova, tendono a trascurare il passato (l'esistente, come mi aggrada definirlo), quando addirittura non cercano di distruggerlo, distruggendo l'esistente.

Il passato esiste e non è inutile. Esso è come il trampolino per un atleta. È base dalla quale partire per uno sviluppo futuro a lunga gittata. Senza trampolino il salto s'affloscia dopo pochi decimetri.

Chi è privo di passato si illude di aver un futuro, ma, in realtà, è anche privo di futuro. La memoria storica (come è oggi moda chiamarla) non è un mero esercizio scolastico: invece è un supporto vitale sia per la vita sociale che per la vita individuale.

Sì, anche per la vita individuale. Io incontro persone smarrite: quasi tutte lamentano di non ricordare il loro passato. È bene vero che  solitamente si tratta di un passato costellato di pene e di insuccessi.
     Per i giovani spesso il passato è un oscuro Medio Evo (chissà perché il Medio Evo era oscuro!?), loro pensano che soltanto le luci psichedeliche sono luminose.

Eppure riprendendo in mano il passato dell'umanità o quello della singola persona, si chiarisce limpida la via del futuro.

GCM, 8.05.02