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Erodiade

    Erodiade è l'emblema evangelico di una donna che uccide un profeta per ambizione. Le penne, con Erodiade le lasciò il povero, grande Giovanni Battista.
    Esempi attuali di Erodiadi ce ne sono a bizzeffe.

    Profeta è chiunque ha una parola nuova da dire, per palesare, tra la gente, il Padre o l'opera del Padre.   
     Profeta è chiunque sa giudicare un'ingiustizia.
    Che egli proclami il bene, ossia la persona del Padre, o denunci il male, ossia l'antro tetro dei recessi umani, egli è sempre amato da Dio e ostacolato dagli ambiziosi.
    Nemmeno le donne si sottraggono alle voluttà ambiziose. Neppure le donne che si dicono e si credono religiose e pie. E in questo modo crescono le Erodiadi in sessantaquattresimo nel prato della chiesa.

    Il profeta viene ucciso in diverse maniere. Denigrandolo, umiliandolo, togliendogli di mano opere da lui iniziate, soffocandolo in quelle occasioni nelle quali lui può esprimere il suo messaggio, facendolo trasferire di sede, ecc.

     Di solito le Erodiadi in sessantaquattresimo, si alleano a un maschio, che diventa il loro zimbello e la loro longa manus, avvalendosi anche della loro posizione sociale, se l'hanno raggiunta. Però, agli occhi di uno che pensa correttamente, le Erodiadi sono povere creature frustrate: esse temono di non essere stimate a sufficienza e chiunque sia superiore a esse, fa ombra alla loro piccolezza, le intimorisce ed esse devono comandare per aver l'apparenza di sentirsi sicure, purtroppo non badando alle sofferenze degli altri. Sono crudeli e distruttrici, perché sono pavide.

    Intanto il povero profeta viene colpito anche più volte.
    Dopo aver denunciato il fatto egli si affida a Dio.
    Purtroppo il fatto non viene denunciato soltanto davanti alla povera gente, l'unica capace di comprendere un profeta. Esso viene denunciato anche alle autorità competenti. Ma non poche autorità competenti sono ambiziose quanto Erodiade, e si alleano con essa. E allora mandano gli sgherri (ordini o persone) in carcere per decapitare il profeta. Accade anche oggi, e non raramente.

GCM 17.07.02