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Governo

Affermano: la democrazia è retta da maggioranza e opposizione. Le due parti si combattono per prevalere e agguantare il governo e comandare.
     Il governo è di chi se lo prende, con rivoluzione, guerra, elezioni, o in altri modi. Chi è al governo esegue ciò che la sua parte o il suo capo pretendono. Il governo è posto al servizio di chi vince.
     E la gente, il popolo, noi, dove stiamo in questo ring tra i politici? Stiamo a guardare e a pagare le tasse?

La politica è sporca, quando non è a beneficio del popolo, e invece si trasforma in strumento oppressivo (poco o tanto) in mano alle ideologie patenti, come il comunismo, o occulte, come il consumismo a favore dei ricchi.
     Maggioranza (non monolitica, ma mediata da accordi: tu mi dai, io ti dò .. e che la gente s'arrangi!) e minoranza (anch'essa rissosa: io sono più bravo ed estremista di te!) giocano all'altalena: ora in su te, poi in su me, ma il prato sottostante resta sempre uguale.
     Il perno stabile dell'altalena, il moderatore, che dovrebbe essere saldato al prato sottostante per sorreggere la tavola oscillante, lo si cerca nel presidente o nel Re, espressione del prato, ossia del popolo.

Il Italia il moderatore sarebbe il Presidente della Repubblica, accompagnato dai Presidenti del Senato e della Camera dei deputati. Il governo (che è governo della Nazione) dovrebbe far parte del perno moderativo e non della tavola! Del popolo e non dei partiti.
Invece si tende a fagocitare anche il Presidente della Repubblica nel gioco del partito vincente.
     Eppure un tale ci aveva avvertiti già da gran tempo che il moderatore unico è un altro, e che noi siamo tutti fratelli, pure tra maggioranza e minoranza. E chi veramente deve e vuole moderare deve essere come colui che fa piovere e soleggia buoni e cattivi, maggioranza e opposizione.

GCM, 18.01.03