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Perdona

Perdonali, non sanno ciò che fanno. Sono le parole del nostro Gesù sulla sua croce.
     Egli nota la divisione interiore, la schizofrenia dei suoi uccisori: fanno una cosa, ma la loro mente è lontana. Sono ammalati di scissione, condannati dalla loro stessa divisione.
     Questa di Gesù è' una frase per sfogare la propria aggressività, contro quegli ignoranti? Non potendo reagire in altro modo, Gesù si sfoga a parole?
     Ciò sarebbe umanamente comprensibile. Quante volte il colmo della nostra benignità, per evitare di investire o di reagire, è arrivato al massimo nel dare dell'ignorante al nostro persecutore!  

Ma Gesù non era su questa linea: egli non poteva bugiardamente dire "perdona" e intanto offendere con il titolo di ignoranza. Non lo poteva fare, perché stava parlando con il Padre, che vede il cuore.
     Egli era riuscito a vedere nei suoi persecutori la malattia schizoide, aveva scoperto, pur nelle spire del tormento, la malattia dei persecutori, e si scoprì il "medico delle anime". Unica medicina contro l'odio è l'amore.

Perdona!
     D'altronde, che cosa poteva chiedere al Dio Amore, se non di agire con amore? Solo così Dio l'avrebbe ascoltato, perché solo così Dio avrebbe mandato il suo "spirito buono" su chi lo domanda.
     Perdona, tu che sei Dio.
     Questa gente infima, volgare, perfida, invidiosa, peccatrice abbisogna di guarire. Io non so far nulla, ma tu agisci da par tuo: perdona tu, dove io non riesco a giungere con il mio perdono.
     Io non riesco a perdonare. Ma tu sì, e il tuo perdono mi addolcisce, fino a fomentare dentro di me anche il mio perdono, quello che, senza di te, mai sorgerebbe nel mio cuore!

GCM 01.09.03