L'odore  di  casa


E’ stato osservato che coloro che vivono in una casa producono un aroma particolare (evidentemente non quello dei detersivi). Di questo aroma, diffuso nell’aria, di solito i familiari non s’accorgono. Quando però in casa entra un estraneo nota subito quell’aroma.

Egli nota i profumi e s’accorge anche dei tanfi.

Quello che si dice degli odori, si allarga anche alle voci, al muoversi, al pensare...

Le persone abituate a considerare la luce e il bene, quando entrano nell’abitazione di altri, notano subito, e con diletto, la luce e il bene, materiale e spirituale, e ne godono.

Invece le persone use a trovare il male, scoprono solo magagne e - secondo il loro modo di pensare - le incongruenze. Criticano negativamente, e, se è in loro potere, cercano di distruggere ciò che secondo loro è un male. Sempre “secondo loro”: perché chi è abituato a vedere il male, giudica male, anche ciò che è bene.

Questo fenomeno si realizza anche nelle comunità francescane.

Infatti le comunità francescane sono comunità non stabili: spesso sono cambiate. L’armonia, vera o presunta, in una comunità si stabilizza dopo un po’ di tempo. Poi arriva un nuovo componente, o un nuovo superiore (sì, perché i superiori piovono dall’alto, non vengono indicati dalla comunità...), o un visitatore canonico.

Ed ecco le reazioni. Chi è abituato a cogliere il bene (sono sempre più rari), si accorge del bene, lo esalta e si accorda con esso (ricordiamo che in una giornata il bene è esercitato per almeno 23 ore e 50 minuti), e non rileva il male.

Chi è abituato a vedere il male ( o a dover vedere il male, come le ispezioni dei visitatori) allora trova tutto storto, tutto o molto da rifare, e si accanisce contro alcune discrasie (secondo lui, che è abituato al male e che spesso scambia per male il bene), dimenticando di annusare  ??? il bene, e , fors’anco, di capire che quel “male” è un aiuto dinamico per produrre il bene.

Ma il mondo è dominato dal maligno.

GCM 01.06.04