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Frati oggi

Le comunità francescano vive irradiano la serenità francescana sulla società, spinte da tre molle dinamiche, molto semplici.

La prima: valorizzare l'esistente. Non raramente le comunità rischiano di essere stravolte, mediante frequenti cambiamenti dei componenti la comunità stessa.

Nell'Ordine francescano conventuale, per motivi storici, vige un ibrido centralismo. Infatti i superiori più alti (generale e "provinciale") sono eletti dalla base, talvolta perfino direttamente. Invece le singole case si vedono arrivare il superiore o un frate, spediti dal centro (non certo come un re travicello, ma…). I nuovi arrivati, frati o "superiori" sono esposti alla tentazione: "Adesso finalmente io porto le giuste innovazioni, quelle che finora nessuno è riuscito ad attuare: è giunto davvero il redentore!".

E l'inizio delle operazioni è quasi sempre una demolizione aperta o strisciante di ciò che esiste. Soltanto le persone intelligenti sono capaci di studiare a lungo, e non solo guardare, l'esistente, facendo sgorgare dal seno dell'esistente i nuovi rami fecondi.

Ma, per dono di madre natura, non tutti noi siamo obbligati ad essere intelligenti.

La seconda: la visibilità. Oggi i mezzi di informazione rendono visibili anche le stringhe della scarpe e la carta igienica, le mammelle delle donne e i muscoli degli uomini. I frati mancano del coraggio e del gusto di "mostrare le loro opere buone, affinché la gente glorifichi il Padre".

La visibilità, attraverso ogni mezzo, non solo ci rende presenti alla società (e Dio sa se la nostra società non abbisogni della serenità francescana!), ma anche ci espone alle critiche, molto necessarie per rinnovarci.

La terza: i segni dei tempi. Guardare tutto non per criticare, ma per scoprire le nuove modalità dell'espressione evangelica tra la gente che cambia.

C'è enorme differenza tra il valorizzare le novità e il lamentarsi contro di esse … ciò che avviene spesso tra i benpensanti pii.

GCM, 07.04.02