Paura dell'intelligenza

Alcune (o forse la maggioranza?) persone temono sempre di essere giudicate poco o nulla intelligenti. Un mio conoscente adirato mi accusava di stimarlo stupido.
     Prima di tutto mi pare di non giudicare stupido nessuno. Il mio mestiere mi ha abituato a scoprire e a utilizzare non la stupidità, ma l'intelligenza presente e possibile in ogni persona.
     Eppure chi teme di essere stimato poco intelligente, dimostra di non possedere un'intelligenza del tutto viva, proprio perché teme di non essere intelligente. Probabilmente la sua intelligenza è irretita dentro le sue paure, prodotte dal complesso di inferiorità. È un persona che soffre molto del bisogno di comprensione, soprattutto da parte delle persone che lui teme siano intelligenti o che sono intelligenti!
     Il caso si complica, quando tipi di questo genere hanno mansioni direttive. È necessario comprenderle e contemporaneamente difendersi da loro. Ginnastica questa molto utile soprattutto per le persone intelligenti, che nel destreggiarsi sollecitano e aumentano la propria intelligenza. Non tutti i mali vengono per nuocere.

Le persone che hanno paura di non essere stimate intelligenti, vivono sospettose, avvinte dall'incubo della loro stessa paura.
     Eppure Gesù è venuto a liberare da ogni paura.      Quante volte nel Vangelo si legge la sua esortazione. "Non temere!".
     Ricordo d'aver letto: il mondo è pieno di paure e di propensioni al proprio interesse, non occorreva che Gesù venisse in terra per aumentare le paure!

Gesù è venuto e , risorto si trattiene, tra noi per liberarci dalla paura di Dio, azzerando il detto: "Timor fecit deos" (la paura ha creato gli dei). Poi per liberarci dalla paura più subdola: la paura di noi stessi, che ci fa vivere nell'angoscia. È infine per liberarci dalla paura degli altri: "Non temere, piccolo gregge!".

GCM, 03.06.03