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Potere

Invidia, stupidità, violenza. Sono i tre ingredienti che nutrono l'ostilità o l'appropriazione delle persone dotate, emergenti in un piccolo gruppo. Nazareth o fabbrica, famiglia o gruppo di preghiera.
E' difficile essere esenti da uno o da tutti e tre gli ingredienti.

Certamente l'ignoranza, la stupidità connotano in modo particolare le ostilità o gli autoelogi della piccola comunità. Se poi la piccola comunità è incentrata sul capo (che quasi mai è un leader), allora l'autoelogio diventa esaltazione servile del capo.
Di fronte a tanta stupidità, piccineria, invidia e violenza, come si è comportato Gesù?

Si può dire: è andato avanti per la propria strada. Con serenità e con ira. La sua strada. La volontà del Padre.
Perfino quando era sicuro che l'avrebbero ucciso, disse che nessuno aveva potere su di lui. Nemmeno quelli che l'avrebbero catturato e ucciso.
Egli ci insegna a distinguere tra potere e violenza. I nemici suoi avrebbero esercitato la violenza, camuffata da potere e da autorità. Le leggi umane sono violenza: infatti non hanno vigore, se non sono accompagnate da sanzioni.

Gesù invece riconosce potere al Padre, insegnando che chi accetta convinto il potere e gli si armonizza, in quell'istante egli stesso costituisce un rapporto corretto con il potere. Il potere è tale, per il convincimento, che attrae una libera adesione, non per la violenza che costringe a sottomettersi.
C'è anche una violenza psichica e spirituale: le scomuniche, per esempio. La scomunica è segno di paura e di violenza, non è esercizio di potere cristiano. A Gesù è stato dato "ogni potere": conseguenza, "andate e predicate". Convincete con l'annuncio. E' stile di Gesù, non sempre imitato dai cristiani.

GCM 11.05.04