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Luce

La lampada si accende, affinché sia innestata nel candeliere: dice Gesù.
Non si accende una lampada per celarla sotto il letto o in una scatola.
La luce deve splendere, deve essere visibile per aiutare le persone a vedere.
Quale luce? La scienza? L'enciclopedia? La filosofia? O la teologia?

Gesù risponde: "Fino a che sono nel mondo, io sono la luce del mondo".
Giovanni l'Evangelista nota: "Egli era la luce!" e poi con tristezza osserva: "La luce venne nel mondo, ma le tenebre non l'accolsero".
Le tenebre, cioè il nascondere la luce sotto il moggio.

Nascondere Gesù!
Non è raro il caso che proprio noi nascondiamo Gesù dentro di noi.
Cioè lo dimentichiamo, non gli riconosciamo l'importanza che lui riveste per l'amore del Padre, per la rivelazione di Dio, e per la nostra salvezza.
Nascondiamo talvolta Gesù agli altri: siamo il moggio che occulta Gesù. Infatti non lo confessiamo, non ci mostriamo credenti. Gesù ci avverte: vedano le vostre opere buone e credano. La prima nostra opera buona non è né l'elemosina, né il soccorso a una persona ferita nell'incidente stradale, ma la fede in Gesù, l'amore del Padre e al Padre.

Luce di Gesù è la Chiesa, manifestazione e prolungamento di Gesù Risorto, nel tempo e nello spazio.
Noi siamo gli occhi della Chiesa. Se l'occhio è splendente tutto il corpo splende. Se l'occhio è opaco, la tenebra ricopre tutto.
Noi siamo luce, se siamo di Gesù, se crediamo davvero in ciò che diciamo di lui, se il nostro vivere, non è più la nostra vita, ma la sua vita in noi.
Talvolta si ha la netta impressione che nelle nostre città, Gesù sia scomparso o tutt'al più vagamente ricordato dalle facciate delle chiese o dal suono delle campane.

GCM 29.01.04