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Gesù uomo-Dio 5: il convertito

"Convertitevi e credete al Vangelo", disse Gesù fin dall'inizio della sua carriera pubblica.
Gesù insegnò sempre e soltanto dopo aver attinto dalla propria esperienza: la dimostrazione più nitida di questo dinamismo si manifesta nelle beatitudini.
Perciò Gesù, quando parla di conversione, attinge alla propria esperienza di convertito.

La vita di Gesù è un processo continuo di conversione. E' un convergere continuo verso la realizzazione della volontà del Padre, anche quando questa volontà divergeva dalle sue previsioni.
Alcuni episodi sono eclatanti.

Gesù va al battesimo di Giovanni, come un penitente che compie giustizia, e lì deve accettare di essere, invece, il prediletto.
Si trova in territorio pagano, dove dice alla donna siro-fenicia che non può aiutarla perché non è ebrea, e poi si converte e l'aiuta, quando costata la fede della donna.
Nel Getsemani prega il Padre di allontanare da lui il destino della crocifissione, ma poi si converte alla volontà del Padre: si faccia la tua volontà.

Anche la vita di Gesù fu un cammino scabroso, corredato da continui aggiustamenti di indirizzo, per mettersi in riga con la volontà del Padre. La vita di Gesù non fu una passeggiata gloriosa. Già da dodicenne, cerca la volontà del Padre, interpellando i rabbini nel tempio.
Non solo gli uomini alimentavano la sua pena, costruendogli ostacoli. Ma anche il Padre doveva essere continuamente scoperto, per individuarne la voce. Quindi notti intere di preghiera.

Gesù conobbe davvero la propria vita, solo dopo averla vissuta. Egli si accorse completamente di sé, soltanto con la risurrezione da morte. Di fatti egli poté fare davvero esperienza della risurrezione, soltanto dopo essere risorto.
Processo continuo di conversione.

GCM 15.03.04