HOME

Home > Gesù UOMO > Articoli 2004 > Gesù uomo-Dio 3: i bambini

Gesù uomo-Dio 3: i bambini

"Gli presentavano bambini, perché li toccasse" (Mc 10.13). A presentarli evidentemente erano i genitori, probabilmente le madri. Queste hanno l'intuito sveglio: percepiscono che tra i bambini e Gesù c'è una corrente positiva.
"Toccare": trasmettere sensazioni. Anche l'abbraccio erotico nella Bibbia talvolta è indicato con un "toccare".
Gesù è disponibile. Il bambino attrae la sua benevolenza, il suo compiacimento.

Tra il sentimento di Gesù e i bambini si frappone l'ostacolo dei discepoli, i quali minacciano i bambini.
Discepoli, che seguendo la scuola farisaica ("solo chi sa leggere la Bibbia si salva") scacciano quei chiassosi intrusi nella scuola del rabbi. Non c'è chiesa, dove non alligni la dottrina farisaica dell'osservare pedestremente la legge, senza intenderne lo spirito: la legge uccide (lo comprendono i legislatori e i visitatori ufficiali?).

Gesù si "adira". La rabbia è forte, perché forte era l'attrattiva di Gesù. Rabbia per un sentimento contrastato. Rabbia per una prospettiva gioiosa, che si tentava di annullare. Rabbia per l'idillio ostacolato, per l'amore offeso.
La rabbia diventa imposizione. "Lasciate i bambini avvicinarsi a me". La frase sinonimica rinforza l'imposizione: "Non li ostacolate!".
Gesù si sente offeso dall'iniziativa farisaica e perversa dei suoi.
Una frase così bruciante non la troviamo in nessuno dei quattro racconti della Passione.

Finalmente dalla bocca di Gesù esce anche il motivo del suo risentimento: "Il regno di Dio è proprio di questi!". I bambini sono già nel regno di Dio, mentre gli adulti vi devono ancora entrare. I bambini si trovano già naturalmente nel recinto di Gesù. Questo l'avevano percepito le madri, e non i discepoli.
"Toccare i bambini per Gesù era un sentirsi fisicamente in famiglia, tra i suoi, nei quali non c'è "inganno", perciò " veri israeliti" come Natanaele.
L'impedire dei discepoli in realtà era uno strappare i bambini dal loro sito naturale: le braccia di Gesù.

GCM 24.02.04