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Bestemmia

"Questo tale bestemmia!". Così pensano i Farisei, quando Gesù rimette i peccati all'uomo, afflitto da paralisi.

Dobbiamo dar ragione ai Farisei. Infatti Gesù davvero bestemmiava. Anzi proprio perché era un bestemmiatore il Sinedrio e il Sommo sacerdote condannarono Gesù a morte.

La domanda di fondo è altra: " La bestemmia è un parlare contro Dio. Orbene: di quale Dio si tratta?".
Il Dio dei Farisei è il "loro" Dio, quello creato da loro, dalle loro ideazioni e dai loro interessi. Di fronte al Dio dei Farisei sta il Dio di Gesù: un Dio non creato dagli uomini. Non creato come idea, e non creato come statua di terracotta. Per il Dio creato dagli uomini, Gesù era un autentico bestemmiatore. Invece per il "vero" Dio, quello narrato da Gesù, che "sta nel seno del Padre", i bestemmiatori sono i Farisei, la cui "bestemmia contro lo Spirito Santo" (come troviamo scritto nel Vangelo di Giovanni) non sarà mai perdonata.

Un dio creato dagli uomini, anche dai filosofi, è sempre una parvenza (= idolo), non una realtà. L'idolatria è fidarci di un dio creato dagli uomini. Che si tratti di una statua, di un'idea, di una passione, cambia poco. Solo il Dio di Gesù è autentico.
Oggi l'idolatria è presente serpeggiando ovunque. Quella frase, che sembra l'innocua conseguenza della libertà personale, e che si manifesta in un "Io Dio lo penso così" è idolatria bella e buona, se lo "io penso così" non coincide con il Dio di Gesù.
La pretesa di "definire" Dio, con quel "io lo penso così" è pretesa di creare un idolo a proprio uso personale.

Perciò viviamo in un paese idolatra, con persone e giornali e televisioni idolatre. Il nostro anelito invece è scoprire sempre più apertamente il Dio di Gesù.

GCM 16.01.04