Gesù irraggiungibile

La ricerca di noi, soci della SPERI, si incentra su Gesù. Iniziamo con lo scrutare Gesù uomo. L'uomo Gesù di affascina.
Lo scrutare l'opera, la parola e la psiche di Gesù precede ormai, nel nostro ricercare, la visione di Gesù Dio. Questa evidentemente non è secondaria, anzi: se non arriviamo a rinfocolare la nostra fede in Gesù Dio, ogni altra ricerca è vana, illusoria, forse nociva.
Per trovare la psiche di Gesù, ci rivolgiamo ai quattro vangeli. Essi ci narrano Gesù, vivo sulla terra.

E allora si accendono la nostra ricerca e la nostra contemplazione: chi è quest'uomo? Come si muoveva, pensava, parlava? Attraverso le sue parole e i suoi gesti, quale dinamica psichica traspariva?
La nostra ricerca, sotto questo riguardo, diventa entusiasmante e si arricchisce di scoperte impensate. Sentiamo la felicità di poter accostare serenamente la nostra umanità a quella di Gesù. Però Gesù resta irraggiungibile. Gesù, pur tanto vicino, rimane al di là.

Infatti ogni evangelista presenta Gesù, esponendolo secondo la propria personale prospettiva. Gli esperti dicono che ciascun evangelista segue un proprio progetto teologico. Noi, inoltre, sappiamo che la scelta di una teologia è influenzata e dettata dalle esigenze psicologiche e dalle dinamiche psichiche del singolo teologo. La teologia di Bonaventura e di Tommaso d'Aquino differiscono per la posizione esistenziale di ciascuno dei due. Lo stesso si dica di Lutero o di H. Küng.
Allora attraverso il vangelo si riesce a scoprire in prima battuta la psicologia di Luca o di Giovanni, che interpretano Gesù.
Poi aggiungiamo: la mia esigenza personale, mi induce a scoprire negli evangelisti ciò che a me necessita o conviene.
Così Gesù è raggiunto attraverso diverse e successive interpretazioni. Lo potremo mai conoscere per quello che lui davvero è?
Sì. Certo: ecco perché attendiamo di entrare in Paradiso.

GCM, 20.06.03