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Le arrabbiature di Cristo

Come e perché si spazientiva e si adirava Gesù?
L'ira è una reazione necessaria e naturale, quando veniamo offesi o contraddetti. L'atarassia, ossia la non reazione di fronte alle offese, è una presunta qualità dei saggi.

Gesù non era un saggio, egli era semplicemente uomo e Dio. Anzi sembra che avesse un dente avvelenato contro i saggi: "Ti ringrazio, Padre, perché queste cose le hai celate ai saggi e ai sapienti!". Che botta!

Gesù, benedetto lui, s'arrabbiava.
S'arrabbiava a parole: "Sepolcri imbiancati … volpe …va via, satana …" e altre simili piacevolezze.
S'arrabbiava anche a gesti: scudisciate nel tempio, "Chi sono i miei parenti?", i porci nel lago, il fico seccato. Mai una violenza contro il fisico delle persone, e quella volta che Pietro, per difendere Gesù, affetta l'orecchio di Malco, Gesù rincolla il padiglione dell'orecchio (chirurgia plastica ricostruttiva).

Gesù quindi verso le persone s'arrabbiava con le parole: questo era lo stile di Gesù.
Perché Gesù s'adirava?
Per le offese personali: "Perché mi schiaffeggi?"
Per il non rispetto alle persone: "Derubate le vedove", "portate i vostri discepoli alla rovina, peggio di voi!".
Per la mancanza di fede in lui: "Voi dite che ho un demonio!".
Per il rifiuto dello Spirito Santo e del Padre: "Avete trasformato in un mercato di ladri la casa di mio Padre!", "mio Padre che voi dite di conoscere e non conoscete".

La lezione è semplice anche per le nostre ire. Adirarsi è una sacrosanta esigenza dell'uomo (al di là delle accademie pietistiche). Deve esprimersi a parole contro gli uomini. Secondo una vera esigenza sociale, personale, di fede. Non per crudeltà o vendetta.

GCM 20.09.02