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Siate testimoni

La traduzione corrente di Luca, cap.24, v.48, quella che è prescritto si proclami durante la messa, recita: "Di questo voi siete testimoni".
Così come appare si presenta come una costatazione di fatto: "Avete visto, ora testimoniate".
Tuttavia sorge un dubbio: non tutti gli apostoli erano stati presenti alla morte di Gesù. Come potevano testimoniare?
E poi la frase si collega alle antecedenti e alla seguente, molto importante ed esplicativa, che i liturgisti hanno creduto opportuno (perché?) trascurare.

Antecedentemente Gesù aveva detto: "Queste parole ve le avevo dette". E poi l'evangelista nota: "Allora spalancò la loro mente a capire le scritture". Un vero insegnamento.
La frase presa in contemplazione non è una "costatazione", ma una "costituzione". Ossia: Gesù li fece testimoni, li incaricò di testimoniare. Ce lo dichiara il testo originale: "Voi siate testimoni di queste cose". E' vero che alcuni codici sono incerti sulla presenza del verbo "essere" nella frase. Però le parole che seguono confermano la costituzione, l'incarico.

"Ed ecco io farò uscire l'assicurazione di mio Padre sopra di voi". L'essere costituiti testimoni era appoggiato dall'assicurazione promessa, che Gesù avrebbe fatto uscire per l'incarico. Il verbo è chiaro: "ex-apo-stello": apostoli che devono uscire.
Questo rassicura il nostro apostolato, la nostra confessione di Gesù. Noi siamo gli ultimi anelli (poiché battezzati nel nome di Gesù) di quella catena di testimoni, che si inizia con gli apostoli incaricati da Gesù. La nostra forza non deriva da noi - poveri uomini - ma dalla "epanghelìan", dalla forza che il Padre ha promesso e mandato.

GCM 15.04.04