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Ritorno alla purezza

Toglie e alza il peccato del mondo: è detto di Gesù nel Vangelo.

Senza il peccato di Adamo, come di solito si dice, il Verbo si sarebbe ugualmente incarnato per completare il piano di Dio e per donare agli uomini il massimo delle loro dignità e della loro gioia. Il peccato ha deviato, almeno in parte e per un periodo, la funzione illuminatrice di Gesù.

Domanda: la Risurrezione di Gesù restituisce quelle grandezza primeva, che ognuno di noi possiede con Gesù "fin dall'eternità", come è scritto nel Vangelo di Giovanni?


Non è domanda inutile, perché dalla risposta dipende la nostra grandezza e la nostra felicità.

Se viene tolto il peccato, si restituisce a Gesù la sua missione radicale e originale: completare la creazione e, con essa, la bellezza dell'uomo. La risurrezione costituisce la chiusura della parentesi umana aperta dal peccato. Noi siamo restituiti alla nostra vera misura, ossia alla nostra grandezza di figli di Dio.

Quanti di noi, però, si sentono di assumere la risurrezione nella sua totalità, cioè di "rivestirci" dello Spirito ed essere da lui impregnati e trasformati?

La Risurrezione di Gesù è a nostra disposizione. Purtroppo molti di noi anziché approfittare della Risurrezione, preferiscono rivestirsi dell'uomo vecchio, dell'Adamo peccatore.


Eppure i santi sono qui, autentici, per indicare quali proporzioni nuove (e vere!) acquista l'uomo, quando sceglie di rivestirsi della risurrezione di Cristo. Essi indicano e consigliano una situazione nuova, ma non impossibile.

Sfortunatamente non tutti si lasciano tentare dalla Risurrezione, per ritornare nel tempo primitivo, quando Dio parlava con Adamo.

Gesù: "Se non ritornerete a essere bambini, non entrerete nel regno dei cieli".


GCM, 28.05.03