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Risurrezione e simpatia

Simpatici riescono Gesù e Pietro, dopo la risurrezione. Simpatici perché sono ancora dei nostri.

Gesù avverte i suoi: "Non sono un fantasma, sono reale".

Precede di diciotto secoli la buonanima di Voltaire e di Renan.

Per dimostrare che dopo la risurrezione è ancora umano, insiste con i suoi discepoli increduli: "Ho carne e ossa. Guardate e toccate".

Egli è restituito all'umanità. Uomo tra uomini. Il primo dono di Dio non viene ritirato. Il Padre lo "diede" all'umanità, come dono definitivo. Gli uomini decisero di disfarsene: croce e sepolcro. I soliti persecutori di ogni giusto. Eppure il disegno di Dio non è ritrattato. "È vostro, io ve l'ho donato, e con la risurrezione io ve lo restituisco".


Per completare la certezza di questa restituzione, Gesù chiede da mangiare e mangia davanti ai discepoli: lui risorto! Che umiliazione, che volgarità davanti ai delicati sguardi delle persone per bene!

Ritorna uomo come sempre. Umano, nostro. Anche con lui risorto possiamo trattare da uomo a uomo.

Ma proprio uomo. Il migliore tra gli uomini, perciò amabile, comprensivo, accogliente, calmo, chiaro. Proprio come desideriamo nostro padre o un nostro fratello.

Fossero così tutti quelli che si credono suoi rappresentanti! Fossimo tutti noi! Il manto di maestà e di severità, del quale lo hanno rivestito i potenti religiosi o laici, è la rinnegazione della sua Risurrezione.


Simpatico Pietro. Lui aveva rinnegato bel bello Gesù. Eppure gli Atti degli Apostoli ce lo presentano mentre sta rimproverando i Giudei: "Voi l'avete rinnegato!". - Faccia tosta!?

Lui rinnegante fu rimproverato dallo sguardo di Gesù; e pianse e riparò. Proprio lui ora è in grado di rimproverare e di capire: "L'avete fatto per ignoranza".

Il suo errore passato non lo chiude in sé a ripensare alla propria brutta figura, anzi lo spinge a dire la verità e a indicare la possibilità di una redenzione.

Pietro è forte non del proprio pentimento, per quanto sincero, ma per la missione: "Devo testimoniare Gesù risorto!".

Lui, il suo peccato, sono secondari. Simpatico, incoraggiante Pietro.


GCM, 24.04.03