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Dalla Risurrezione la serenità

Molte persone misurano la propria vita dalla nascita alla morte. Perciò vivono sotto l'incubo della morte minacciosa e usano le proprie forze e le proprie speranze per allontanare il più possibile il momento della morte. Anzi si illudono con il credere che finalmente i medici scopriranno il rimedio miracoloso che debellerà la morte.

Esse però non s'accorgono di condurre un'esistenza protesa in vista della morte. In altre parole: una vita morta, una vita irrorata di morte, per la paura continua della morte, vita punteggiata da piccole gioie (quand'è possibile) per alleviare l'incubo e la paura della morte.


Altre persone hanno accolto un'altra misura della propria esistenza: per loro la vita non scorre dalla nascita alla morte, ma dal Padre creatore, che precede la nascita e il concepimento, fino al Padre che dona la risurrezione, che segue la morte. Perciò queste persone conducono la vita presente in vista della risurrezione. Esse non vivono sotto l'incubo della morte annientatrice (seppure anche per loro la morte non è una passeggiata primaverile), ma sotto la letizia della futura risurrezione. Anche quando cadono tra gli artigli della malattia, mantengono sempre un'interiore riserva di serenità, fasciata di speranza.


Chi assicura queste persone che la loro non sia una semplice illusione? - A risposta due semplici considerazioni.

La prima: se la risurrezione fosse un'illusione, eppure rendesse serene la vita e la malattia, ben venga anche quest'illusione. Essa è pari almeno alle illusioni di chi crede ("crede!" infatti non può conoscere il dopo la morte) che dopo la morte non c'è più nulla, o di chi crede ("crede!" infatti non lo può costatare) che esistano reincarnazioni o metempsicosi.

La seconda: Gesù è risorto davvero ed è stato visto da più di cinquecento persone, secondo il calcolo che ne fa Paolo di Tarso. Solo la risurrezione dopo morte è un "fatto documentato" almeno una volta. E Gesù, che è risorto per non rimorire, assicura che la risurrezione è un'opportunità per tutti. Per tutti coloro che credono in Lui.

La Pasqua di Risurrezione è quella assicurazione, che rende limpida la nostra serenità. Anche nel grembo di una malattia.


GCM, 16.01.02