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Seme di parola

La parola di Dio è seminata in noi. L'udirla o il leggerla è semina.
La dinamica della parola di Dio è nelle mani dello Spirito. "Così è il regno dei cieli: come un contadino che sparge il seme in terra , e dorme e veglia di notte e di giorno, e il seme germina e si sviluppa, come? lui non lo sa. In modo spontaneo la terra produce frutti, prima erba, poi spiga, e infine il grano che riempie la spiga. Quando è prodotto il frutto, si ordina la mietitura, perché è maturata la messe". (Marco 4,26 ss).

Spontaneamente (automàte in greco, ultro in latino): il seme possiede una propria energia che lo induce a fruttare. Credere alla forza intrinseca della parola seminata. Perciò seminarla, accoglierla.
Ripetere la parola di Dio, assorbirla tutti i giorni, cullarla, lasciare che la plasticità del cervello ne venga impressa. Amare la parola, ripeterla.
Non esser superficiali, o sassosi, o spinosi solamente nell'accogliere il seme della parola, ma allargare i cantucci del terreno buono che c'è in noi, là dove la purezza della nostra infanzia non è stata ancora lordata. Allora ci accorgeremo come questa parola cresce, dilatandosi prima nel trenta per cento del nostro essere, poi nel cinquanta e infine nel cento per cento. Trasformati in parola perché trasformati in Gesù Verbo di Dio.

Allora il seme produce tanto da rendere profeta, colui che ne favorisce lo sviluppo.
Il profeta è così imbibito di Dio da prestare a Dio il proprio amore e la propria rabbia, oltre che la parola. Infatti il seme di Dio è esplosivo.
Tutto comincia dall'accogliere il seme, e non lasciarlo soffocato.

GCM 30.01.04