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Gesù parla

Nella mia esperienza, piccola ma per me istruttiva, ho osservato che quando ho parlato in pubblico, l'uditore era diversamente disposto.
Trascuro l'uditore annoiato durante la predica, perché egli non ascolta, ma smania.
Vedo altri uditori, quelli che ascoltano perché vengono ad ascoltare: alla fine possono condividere o no quello che sto dicendo, ma tutti ascoltano, chi per partecipare con me, chi per respingere, chi per riflettere.
Vedo anche altri: quelli che ascoltano per sorprendermi in errore.
Tra questi ci sono i delatori: quelli che odono e poi riferiscono per danneggiarmi. Questi ultimi non riferiscono tutto ciò che hanno udito, ma solo quelle frasi che faranno piacere al loro mandante.

Gesù aveva queste sorti di uditori. Gli apostoli e i discepoli che s'addavano a imparare dal Maestro. La povera gente che pendeva dalle sue labbra per essere illuminata e consolata. I farisei e i loro delatori, inviati da Gerusalemme, per sorprendere Gesù nelle parole e avere di che accusarlo. Alcuni scribi e farisei avevano il coraggio di un'opposizione diretta e dialogica. Ma c'erano anche i delatori mandati apposta da Gerusalemme, questi vili.
Eppure Gesù continuava a parlare. Egli indirizzava la sua parola a tutti, spiegava i contenuti ai suoi. La cattiveria dei delatori era meno importante della sete della povera gente. Per questa Gesù era il Verbo di Dio, che dice e spiega e giudica e polemizza.

Per accusare Gesù presso il Sinedrio, vennero i "falsi testimoni". I soliti prezzolati. Essi accusano: "Abbiamo udito..." Il processo si istruisce contro la parola.
Tocca a tutti noi, cristiani, parlare e scrivere anche in internet, pur avendo costatato che i leccapiedi delatori continuano a operare.

GCM 03.09.03