Spettacoli

Forse il Vangelo sbaglia, là dove Gesù avverte: "Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione … Vi diranno: eccolo là, eccolo qua; non andateci, non seguiteli".
Il Vangelo sbaglia, perché la spettacolarità non solo tenta, ma anche conquista l'istituzione ecclesiale. Le maree del Giubileo, le adunate nelle cattedrali. Le processioni trionfali.

Gesù avverte: non sono le grosse manifestazioni, né i pellegrinaggi (qua e là) che costruiscono il Regno di Dio. Anzi: "Chiuditi nella tua stanza, e là prega nel nascondimento, perché Dio ti vede anche là".

Eppure lo stesso Gesù, durante la sua vita mandava i discepoli a predisporre la gente per accogliere la sua presenza. Da risorto indicò: "Andate e predicate!". Ossia rendete visibile la mia persona e, con me, "il Regno di Dio".

Allora è bene chiarire. È necessario distinguere tra visibilità di Gesù e della "sua" chiesa, e la spettacolarità dei mezzi.
Gesù non intende allestire spettacoli, neppure liturgici, ma vuole rendere manifesta la persona e la bontà del Padre.

Il suo è uno svelamento di ciò che il Padre gli ha fatto vedere, e non un cercar di "far colpo" sulla gente.
Una delle attività ripudiate da Gesù, fu proprio il "far colpo". Infatti gli suggeriva la tentazione, che egli superò: "Buttati giù dalla cuspide del tempio, e gli angeli ti accoglieranno nelle loro mani". "Eccoti i regni del mondo: sono tuoi, se vieni a un compromesso con il male". "Fa' miracoli a tutto spiano, cambia i sassi in pane!".

L'unico spettacolo che la Chiesa primitiva dava in pubblico, era il vedere i suoi figli dilaniati dai leoni nel circo.

Anche il Figlio dell'uomo apparirà, ma prima è necessario che egli "soffra molto e venga ripudiato".
Visibilità dunque sì, spettacolo no, eccetto quello dell'Ascensione, che non ha seguito per il momento. Le piccole comunità sono più adatte ad attuare la visibilità. Le grandi cattedrali propendono per la spettacolarità.

GCM 15.11.01