HOME

Home > Gesù MAESTRO > Articoli 2001 > Ingannati

Ingannati

I latini usavano una frase scultorea: "Vulgus vult decipi". Tradotto: "La gente ci tiene a essere ingannata". A prima vista noi ci ribelliamo davanti a questa affermazione, imbottita di cinismo:

"Figurarsi - ci rassicuriamo - se proprio io mi faccio infinocchiare! Per chi mi prendono?". Poi, se ne siamo capaci, ci riflettiamo su. E allora lentamente ci accorgiamo che

a)- Spesso acquistiamo un oggetto non per il suo valore, ma perché il venditore ce l'ha presentato bene.

b)- Ascoltiamo un parlatore non per la verità che dice, ma per l'affabile parlantina di cui fa sfoggio.

c)- Assumiamo un medicinale non per la sua reale efficacia, ma perché ci viene presentato come miracoloso: un elisir.

d)- Nelle difficoltà ricorriamo non a rimedi criticamente meditati, ma a quelli che ci vengono presentati come prodigiosi.

e)- Quando diamo il nostro voto democratico, spesso non badiamo a coloro che ragionano e si impegnano a fare realisticamente il possibile, ma a chi promette mari e monti.

f)- Ecc.

Perché la gente ci tiene a essere ingannata? - Perché preferisce il sogno alla realtà. Il sogno è tanto più grande, quanto più la gente è umiliata e frustrata. Oggi la gente frustrata è numerosa, più numerosi nei paesi del benessere che in quelli della fame: la fame non frustra, ammazza.

E quando il sogno non s'avvera? Allora distrugge i suoi idoli: fuori di sé, con lo stracciare i venditori di fumo economico e/o politico; dentro di sé, annientando l'autostima o la propria vita.

Gesù, che promise il più grande successo, cioè la risurrezione e la vita eterna, avvertì anche: "La porta che introduce alla vita è stretta", "Quando vi dicono "eccolo qua o eccolo là", non gli credete!". Ma nonostante la sua dimostrazione che la vita eterna esiste e che lui per primo è risuscitato, ancora molta gente (purtroppo anche moltissimi che si reputano cristiani) ci tiene a essere ingannata.

GCM 27.02.01