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L'anima dei valori

Corre sovente la lamentela che i giovani siano senza valori. Lo udiamo affermare perfino dai politici. E tutti reclamano (da chi?) la presenza di persone capaci di istillare i valori. Salvo poi, quando si presentano, ad esempio i preti, rifiutarli per i valori che propongono.

      In realtà non mancano valori né nei giovani né nei vecchi. Infatti ognuno agisce spinto da valori, proprio perché intende realizzare uno scopo, che egli ritiene valido, spesso comodo, altre volte necessario od opportuno a beneficio proprio o degli altri. Si presenta quindi la domanda: "Ma quali valori?". Non tutti i valori sono simili: infatti sono di caratura e di peso diverso quel valore che ci fa accorrere in aiuto dei terremotati, e quel valore che ci fa ricorrere a un bicchiere d'acqua per dissetarci.       Sembra proprio che ci sia una scala di valori.

      Oggi nei gradini più alti della scala molta gente sistema i valori di impegno sociale e di aiuto ai paesi più poveri (almeno così si declama); più sotto la gente sistema i valori della produzione e della cultura, ecc. Non tutti però concretamente hanno la stessa scala di valori. Per un no global il valore più alto è la protesta e l'attività contro la globalizzazione. Per un drogato il valore più alto, l'unico forse che lo spinga ad agire, è l'acquisto della dose di stupefacenti.

      Interviene allora la cosiddetta società per indicare una scala media dei valori, quella che la maggioranza delle persone ritiene tale. Però, siamo onesti, la "società" oggi spesso si riduce a "pubblicità". La scala dei valori è quella che i mass-media apertamente o subdolamente indicano. Oggi non siamo più sudditi, furbi o idioti, di Sua Maestà, ma sudditi, più idioti che furbi, di "Sua Pubblicità".

      Anche Gesù, per divulgare i suoi valori, si serviva della pubblicità del suo tempo, cioè della predicazione itinerante.
      La presenta società laica, richiamandosi ai valori del razionalismo e del liberalismo, ha impregnato le menti di valori, anche umanamente validi, ma che sono senz'anima, perché di per sé non sono dotati della forza di smuovere le volontà ad agire: di fatto se - come dicono - tutto termina con la morte, quanto mi può interessare un valore nobile, essendo più utile sfruttare il giorno che passa (carpe diem)?

      Ma, a questo punto interviene Dio, il quale, attraverso Gesù, istilla un'anima ai valori, ricordando che "la tua vita è proiettata ben oltre la morte", nell'eterno, nel seno di Dio. Il nostro operare perciò non si rivolta in se stesso, ma si lancia ogni momento verso l'eterno. Solo Dio è l'anima vibrante e stimolante dei valori.

 GCM, 2001