Fremito di tenerezza"Non forzarti all'insensibilità". È una frase di preghiera del profeta Isaia. Poco prima egli aveva ricordato, in Dio, i "fremiti della tenerezza". Queste frasi sublimi inducono alla contemplazione. Il nostro Padre fremente di tenerezza. Il cuore: al proprio cuore di Padre non resiste neppure Dio. Per noi, per me, egli è tenero, irresistibilmente tenero. Non la finta tenerezza di quei padre che si mostrano sempre in armonia con la propria figura di padre benigno, ma mai in armonia con le necessità e con i desideri dei figli. Il nostro Padre non è padre per sé, ma per noi. Nella Trinità (la sua vita normale, intima) è talmente padre per il Figlio, da comunicare al Figlio non cose, ma la propria stessa divinità.
Con noi è padre alle stessa maniera: sia attuata la tua intima dinamica come in cielo, così in terra: così preghiamo con il cuore gioioso ogni giorno. La tenerezza di Dio freme, pur di amarci e di abbracciarci! Noi possiamo immaginare, già da oggi, come ci penetrerà questo fremito del Padre, quando lo incontreremo. Il suo fremito ci investirà della sua eroticità, e ci purificherà, come l'abbraccio del padre del "figlio prodigo". Talvolta, mentre parliamo a questo Padre, anche noi proviamo un fremito di commossa tenerezza: è un anticipo di Paradiso. Sono momenti nei quali non solo nostro Padre smette di "sforzarsi all'insensibilità", ma anche noi usciamo dall'insensibilità, alla quale ci legano troppe stupide inutilità personali e sociali, per lasciarci andare alle esigenze del nostro cuore, che si sintetizzano nell'anelito verso il Padre.
Padre, manda in noi il tuo Spirito, affinché non ci sforziamo all'insensibilità, e ci lasciamo andare al fremito delle tua e della nostra tenerezza.
GCM 09.01.03
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