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Confidare

Confidare in Dio. Perché tanto restii a confidare nel Padre, a fidarci di lui?
     Leggo: "Confidare significa sapere che tu non ci inganni".
     E' vero: non ci si fida di chi può ingannarci e tradirci. Eppure Gesù si fidò di Giuda, tanto da invitarlo tra gli scelti! Va' a capire la logica di Dio!

Se noi temiamo che qualsiasi persona ci possa ingannare, soprattutto nello strumentalizzarci per i suoi interessi, non possiamo temere che Dio ci inganni. Allora perché il nostro ritegno nel fidarci di Dio?
     Ci fidiamo della persona cara, quella che più ci sta a cuore. E' esperienza quotidiana, perché nessuno potrebbe vivere senza fidarsi. Ci fidiamo perfino dello sconosciuto che guida l'automobile davanti a noi, crediamo nel suo ritmo, osserviamo le sue frecce di direzione e le luci dei freni. Ci fidiamo del cuoco d'albergo e del pescivendolo. Perché non ci fidiamo apertamente, incondizionatamente, di Dio e della sua parola?

Evidentemente perché non siamo capaci di amore. L'amore totale espelle ogni paura.
     La fiducia in Dio è correlata all'amore a Dio. L'amore a Dio è correlato all'amore che Dio ha per noi. Se siamo davvero amati, allora ci fidiamo.
Il nostro dubbio sottinteso, ma influente, che Dio non ci ami davvero, ci ostacola nel fidarci di Lui. E' un riflesso del nostro aver costatato che chi affermava di amarci, poi non ha fatto corrispondere i fatti alle parole. E temiamo, non dicendolo, che il Padre ci ami solo a parole.

Noi cristiani abbiamo costatato che Dio non ci ama sola a parole, ma a fatti: Gesù è l'amore del Padre concretato.
     Forse non conosciamo Gesù, forse non ci siamo mai interessati seriamente a lui, e ci immelmiamo nelle nostre sfiducie.

GCM  12.09.03