Misericordia

Gesù, secondo il ricordo di Matteo Evangelista, si impossessò del detto: "Voglio misericordia, non sacrificio" (9.13). E ancora: "Se aveste capito che cosa è quel «Misericordia voglio e non sacrificio», non avreste condannato gli innocenti" (12.7).

Poi alcun teologi e liturgisti vengono a dirmi che Dio stesso ha appeso, tramite sgherri, al patibolo suo Figlio, l'innocente per eccellenza.

Presso gli Ebrei del tempo di Gesù, la liturgia cultuale versava ettolitri di sangue al giorno. Quindi tra le vittime "per salvare il popolo" anche Gesù fu sacrificato come una pecora.
Questo spargimento di sangue però era volere del clero, non volere di Dio.

Dio occupa un altro versante: quello dell'Amore. Per amore degli uomini donò Gesù all'umanità. E per amore, dopo che gli uomini uccisero Gesù, Dio lo ridonò a noi, però, questa seconda volta, in maniera che noi non potessimo più "levarlo d'attorno", poiché ce lo donò risorto, indistruttibile e bello!

GCM, 13.04.02