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Mio Padre

È sublime e affabile svegliarmi al mattino e vedere il Padre presso il mio letto. Non mi chiede nulla e mi sorride. Sorride, se mi alzo o se poltrisco un po'. Sorride come può sorridere soltanto un Dio. Mi vuol bene e basta.

Poi mi segue - perché è sempre con me - quando sono alla doccia o consumo la colazione. E mi segue giù per le scale per stare con me, quando mi vesto per la messa e quando dico messa.
    Non mi lascia un istante, ed è sempre caro e sorridente, e mi rincuora. Se erro o m'inciampo o sbaglio, lo guardo e lui mi dice: "Non fa niente, continua, ché io sono sempre con te!".

E quando esprimo a voce alta le mie impressioni sul Vangelo, il Padre mi è vicino e mi rincuora: "Sono contento che tu parli bene di me e di Gesù. Sono felice per te e per chi ti ascolta. Mi fa piacere, perché ascoltare chi ripete le parole, i pensieri e il cuore di Gesù, mi è caro e anche per lui vale quello che dicevo a Gesù: in te trovo il mio piacere!".

E poi egli viene con me nel mio studio. Lo vedo, lo sento. Sto molto attento a chi mi parla, ma dietro a chi parla con me vedo sempre la sua figura sorridente.

Non ho mai capito se tiene il broncio, quando ne combino qualcuna delle mie. Mentre le combino non mi accorgo di lui. Ma appena lo guardo, ecco che mi sta là vicino con il suo solito sorriso di amore.

Come si fa a non voler bene a un Padre simile?
    Anche mentre scrivo e lavoro al computer mi è qui presente, e sorride per me e per chi mi leggerà.
    È un Padre magnifico!

GCM       10.11.02