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Maternità di Dio

Parecchi autori si meravigliano che i racconti biblici riguardanti la chiesa iniziale siano zeppi di avvenimenti inconsueti: conversioni fulminanti, visioni particolari, guarigioni e risurrezioni mediate dagli apostoli.

Tra i commenti che interpretano quegli avvenimenti molti nutrono dei dubbi sulla veridicità storica di quei fatti, poiché paiono chiaramente corrotti da infiltrazioni di stile mitico.

La ricerca storica non ci interessa qui, pur riconoscendole tutta la validità. Eppure sia la vita di Gesù, sia l'attività degli Apostoli sono manifestazioni della maternità di Dio.
     Gesù e la sua chiesa primitiva, piccolo gregge come lui l'amava definire, sono l'inizio di una nuova epoca. Sono l'infanzia della chiesa di Dio.

Ci troviamo a contatto con una chiesa "bambina", appena generata, tenera e debole, da poco rinata dalle acque materne.
     Dio, che ha generato questa chiesa, la cura maternamente, perché ancora fragile, necessitante di segni particolari che la rafforzino e la educhino a vivere su questa terra e nel tempo.

Siamo nati da Dio: così ci avverte il Vangelo di Giovanni. Si nasce da una madre, che è la nutrice e la difesa naturale della propria creatura. Il libro biblico "Gli avvenimenti del tempo degli Apostoli" è il libro che racconta la delicatezza di Dio, nel seguire i primi passi incerti della sua creatura.
     Quando, più grandicella, la chiesa saprà camminare con le proprie gambe, Dio, da educatore esperto, seguirà ancora la sua creatura, ma in maniera più discreta, quasi ritirandosi nel silenzio.

Leggendo quel libro, siamo presi sì dall'ammirazione per i fatti riprodotti, ma siamo soprattutto commossi nello scoprire in filigrana, la cura materna di Dio per sostenere la sua fragile creatura.

Ancor oggi, quando riemerge la fragilità nostra e della chiesa, Dio si fa avanti. Come avvenne con il Concilio Vaticano Secondo.

GCM, 24.04.02