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Dio è buono

Ricordo sempre lo scatto di un signore, mentre io parlavo della bontà di Dio durante una messa: "Ma basta con questa bontà! Dio è giusto."
     Invece Gesù muovendo dalla propria esperienza di Dio, consumò tutto il tempo del suo apostolato, per gridare a tutti, con il cuore in mano, che Dio è buono, anzi il solo buono.

Questo parlare di Gesù irritava i potenti. E continua a irritare i potenti di oggi (leggi, per esempio, le multinazionali).
     I potenti hanno necessità di un Dio cattivo, che si vendica e che punisce coloro che trasgrediscono le leggi. Le leggi sono imposte dai vincitori, ossia dai più potenti del momento. Perfino chi non vuole nessuna legge è uno che mira ad avere in pugno il potere per abolire ogni legge. Semiramide e gli anarchici insegnano.

Al potente fa molto comodo sbandierare un inesistente Dio vendicativo. Perciò Giove è più gettonato di Cristo. Quindi chi predica e dimostra con i fatti che Dio è buono, diventa nemico del potente o dei reucci ultimi arrivati.

Gesù dimostrò a parole che Dio è buono. Lo dimostrò pure con i fatti, sfamando, guarendo, risuscitando, perdonando i peccati, frequentando pubblicani e prostitute.
     Quando egli affermò "Io sono Dio", non lo compì per esaltare se stesso, per celebrare la propria vanità (infatti ci rimise la pelle). Lo fece per dimostrare la pienezza della bontà di Dio.
     Io sono Dio: Dio è talmente con voi poveri uomini, con la vostra miseria, con il vostro desiderio di bene e di benessere, che è qui con voi, in me! Che Gesù è Dio, è l'estremo grado della bontà di Dio, espressa in termini umani.

Però il dire che quell'uomo Gesù, povero tra i poveri, perseguitato tra i perseguitati, condannato tra i condannati, era Dio, corrispondeva a togliere la violenza dalla mano dei violenti e dei dominatori.
     Fu ammazzato, perché Dio doveva restare cattivo. Dio da buono lo risuscitò. La Risurrezione di Gesù è l'altissima dimostrazione che Dio è buono.

GCM, 20.04.02