HOME

Home > Dio MISTERO > Articoli 2004 > Astuzia e fede

Astuzia e fede

Nella Bibbia leggiamo che Dio manda il profeta Samuele a ungere il nuovo re di Israele, per sostituire il re Saul, che si era reso indegno di esercitare il compito di re.

Samuele si spaventa: "Se Saul viene a saperlo, mi ammazza".

Allora Dio insegna a Samuele di fare il furbo: "Tu dirai che ti rechi là per offrire un sacrificio!". Non era una bugia, ma solamente una parte di verità.


Dio non dice a Samuele ciò che dirà a un altro profeta: "Io ti renderò di bronzo la tua faccia!". Egli accetta lo spavento di Samuele e gli indica come aggirare l'ostacolo. Però non toglie ogni preoccupazione, tutte assieme. Egli non indica il tragitto, né quello che deve affrontare, né il tipo prescelto. Chiede a Samuele di fare il primo passo, perché "là ti verrà indicato ciò che devi fare". Parti intanto e fidati. Dio non è un ammalato di ossessioni, ma è un libero che cammina con il tempo e con le circostanze. Egli non impedisce i tentativi di Samuele, ma li accompagna.

Infatti Samuele che ha conoscenza di come nella famiglia di Jesse si nasconde il futuro re, esamina i figli di Jesse presenti in casa, ma nessuno di essi, per quanto prestanti, è quello indicato. Eppure in quella famiglia vive il futuro re. Perciò Samuele insiste: "Sono tutti qui i tuoi figli?". Questa persona lì deve esserci e lì si nasconde.


Finalmente si scopre che l'adolescente Davide, delicato, sta pascolando il gregge. Egli era il prescelto da Dio. L'ultimo della famiglia, ricca di sette figli.

L'ultimo: Samuele dovette aspettare fino all'ultimo per conoscere ciò che Dio "là avrebbe indicato ciò che avrebbe dovuto fare".

Un Dio che insegna la furbizia, la pazienza, la fiducia nella sua parola.


GCM 20.01.04