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Trinità nella vita

La realtà, che noi siamo e che ci attornia, è irrorata della Trinità di Dio. Tutto esce dall'intimità di Dio, e porta il profumo del suo amore creativo.
     La Trinità è fonte di ogni realtà.

     La Trinità, più esattamente il Dio unitrino, è relazione tra i tre, convergenza sublime dei tre, fino a formare una sola realtà amante, che si articola nella profonda cessione unitaria dell'uno all'altro. La cosiddetta "circumincessione" è una parola molto ostica, che però esprime bene quella danza divina (pericoresi: altra parola ostica eppure bene indovinata), che continua a portare le persone una nelle braccia dell'altra, in un indicibile slancio amoroso di unità.

     Sembra che questa danza divina sia una fantasia lontana dalle nostre esperienze.
     Invece no. Noi tutti sappiamo che la felicità dipende dalla relazione: relazione tra persone, oppure nostra con le cose e con noi stessi.

     Dall'essere in relazione nasce la felicità.      E quanto più la relazione è aperta e viva, quanto più nella relazione due persone di concedono (si cedono) una all'altra, tanto più la felicità esplode.
     Perciò un'impronta della beatitudine trinitaria, Dio l'ha posta in quell'azione viva, profonda, beatificante che è l'abbraccio coniugale. Lì può avvenire che totalmente uno si doni all'altro, e ne consegue tripudio anche fisico, beatitudine totale, pallida immagine trinitaria.

     Evidentemente si tratta dell'autentico amplesso, quando uno si dona all'altro. Non si tratta del divertimento, quando uno sfrutta l'altro per il proprio piacere o tornaconto.

GCM 29.12.01