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La tua volontà

Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Il verbo è passivo (in greco, in latino, in italiano). Quindi in evidenza non siamo noi che facciamo la sua volontà, ma è la sua volontà che si fa in sé e da sé.
     "Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione" ci ricorda l'apostolo. E noi siamo stati educati a ripeterci: "Devo farmi santo!", dimenticando che l'unico che fa santi gli uomini è lo Spirito. La santità dell'uomo è irrorazione su di lui della santità di Dio, tramite l'azione dello Spirito Santo.

Or dunque, Dio avvera la propria volontà sulla terra (come essa è nei cieli), rendendoci santi con l'azione dello Spirito. Affidandomi allo Spirito io permetto alla volontà di Dio che sia fatta sulla terra, rendendomi santo.

Tutto questo mi rende passivo, attendista, quietista?
     La risposta non è chiara. Però alcune riflessioni possono aiutare a intuire.
     Prima di tutto il non lasciare che la mia pretensione (orgoglio) di farmi santo (!?) ostacoli l'azione di Dio, richiede un'intensa quotidiana mia collaborazione.
     La vita mia la devo condurre da "santificato" non da centometrista della santità da raggiungere.
     "Santificato" da Dio, la carità di Cristo, grazie alla quale io sono stato santificato, "urge" dentro di me.
     Io sono un uomo vivo santificato dallo Spirito. Il mio essere uomo mi spinge ad agire per armonizzarmi incarnativamente con Gesù.
     Le correzioni del mio deragliamento quotidiano dalla santità, richiedono una mia azione indefessa.
E' cambiata la prospettiva, non l'impegno. Come per Paolo, dopo Damasco.  

GCM, 02.09.03